Lo Stress nel Cane
- Antonella Ortolan
- 29 mag 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Cos’è lo stress?
Lo stress definisce un insieme di singoli fenomeni che determinano un aumento dell’attività dell’organismo. Lo stress è quindi uno stato con il quale l’organismo reagisce ad una minaccia interna o esterna e concentra le sue forze per superare la situazione di pericolo.
Lo stress è una reazione indispensabile per la sopravvivenza, che permette l’adattamento ai mutamenti delle condizioni ambientali.
H. Seyle ha introdotto la distinzione tra stress positivo (eustress) e stress negativo (distress).
Lo stress positivo è un’attivazione necessaria dell’organismo che conduce l’animale a mettere in campo le migliori energie rendendo possibile un ulteriore miglioramento delle proprie capacità. Per stress negativo si intende invece un sovraccarico di richieste dannoso per l’organismo.
Tra i fattori stressanti (stressors) troviamo: fattori esterni (sovraccarico degli organi sensoriali per troppi o assenti stimoli), impossibilità di soddisfare le esigenze primarie (cibo, acqua, sonno e movimento), fattori relativi al rendimento a seguito di pretese eccessive o inattività forzata, fattori sociali (isolamento, convivenza con più cani non compatibili tra loro), fattori psichici (conflitti, assenza di controllo, paura, lutto, ansia da separazione e insicurezza nelle aspettative) e fattori interni (malattie o disabilità).
Significativi cambiamenti nelle condizioni di vita (lutti, traslochi, ecc.) possono essere vissuti come fattori stressanti tanto quant le piccole contrarietà di ogni giorni quando vanno a sommarsi.
La reazione allo stress può essere suddivisa in 3 fasi:
- Fase di allarme: l’impulso nervoso e la produzione ormonale concorrono a creare la preparazione ottimale alla reazione.
- Fase di resistenza: la resistenza all’evento stressante si intensifica mentre si riduce quella ad altri stimoli. Il tentativo di superare l’evento stressante compromette la capacità di resistenza verso fattori stressanti concomitanti.
- Fase di esaurimento: se lo stress dura troppo a lungo, l’organismo può non reggere nonostante l’adattamento raggiunto in precedenza. I sintomi di allarme si riattivano ma diventano permanenti. La tensione elevata e incessante, in concorso con altri fattori di rischio, può portare allo sviluppo di malattie ed in casi estremi perfino alla morte.
Lo stress prolungato, quindi, comporta l’insorgenza di effetti negativi. Inizialmente si manifesta una diminuita tolleranza nei confronti dello stimolo stressante e se questa perdura, l’organismo reagisce con una grande stanchezza e, se non si può concedere una pausa di riposo, possono manifestarsi le malattie di adattamento o psicosomatiche.
Una certa quantità di stress è positiva, perfino necessaria, per un efficiente funzionamento dell’organismo. Ciascun organismo è in grado di compensare lo stress senza avere conseguenze negative, fino ad un certo limite di sopportazione che dipende da intenditori e durata dello stress ed è individuale. Quando l’organismo è in grado di sopportare gli effetti dello stress e ci si abitua, si parla di sindrome di adattamento o “coping”.
Se lo stress invece è negativo (distress), si può avere tutta una serie di conseguenze negative tra cui una predisposizione al comportamento aggressivo, una stanchezza cronica, un’impellente bisogno di defecare/urinare, malattie a vescica e reni (con relativa incontinenza), deficit delle difese immunitarie, e non solo. Questi sono soltanto alcuni dei molteplici aspetti che possono emergere a causa di uno stress intenso prolungato nel tempo.
Anche quando ad un cane non si concedono sufficienti pause di riposo dalle attività può essere incrementato, anche involontariamente o in buona fede, il livello di stress.
È importante riconoscere lo stress per preservare al meglio la salute dei nostri amici a 4 zampe ed evitare che gli effetti dello stress possano minare la convivenza tra cane e umano.
È importante tutelare il cane dallo stress e porlo quindi di fronte a problemi che sia sempre in grado di superare senza cadere nel loop della frustrazione.
La fonte di stress assorbe gran parte dell’attenzione del cane, sottraendola all’effettivo processo di apprendimento. Se l’emozione è troppo forte, il sistema limbico inibisce il cervello e prevale l’istinto. Un forte turbamento o un forte stress possono quindi bloccare, per certi versi, il pensiero logico.
Tante volte, se un cane è sotto stress, può quindi essere utile farlo lavorare di testa, in quanto, se si cerca di occupare la mente, si può impedire alle emozioni di prendere il sopravvento, un pò quello che anche noi umani cercheremmo di fare per cercare di rimanere il più lucidi possibile di fronte a delle difficoltà.
Ricordiamoci sempre che se una strategia di superamento di una situazione difficile di rivela efficace, la relativa connessione nervosa nel cervello (perché è questo che consente l’apprendimento) si rafforza e quanto piu spesso verrà utilizzato, e quindi attivato il relativo percorso nervoso, tanto più stabile esso diventa. È così che si crea l’abitudine. Le connessioni nervose che invece non vengono utilizzate o che vengono usate raramente, si indeboliscono nel tempo e così si disimpara qualcosa.
Basandoci su questo semplice processo nervoso, possiamo ben capire come possa essere utile aiutare il cane a creare strategie di superamento efficaci in una situazione di difficoltà, così facendo non solo renderemo il nostro amico a 4 zampe più sereno, ma rafforzeremo anche il legame e la fiducia che ci uniscono. 🐾
Commentaires